Attenuatori di potenza : il loro scopo

Gli attenuatori di potenza sono degli “scatolotti” che si interpongono tra il finale di un amplificatore e la sua cassa, appositamente progettati per ridurre il livello sonoro che và a pilotare gli speakers, riducendo così il volume d’uscita, ma mantenendo invariate la saturazione delle valvole e del trasformatore: in pratica agiscono come un ulteriore controllo di master volume post finale, che consente di riprodurre l’amplificatore a qualsiasi volume, assorbendo la maggior parte della potenza generata dal finale e lasciandone passare solo una piccola parte destinata agli altoparlanti. In questo modo l’amplificatore potrà avere il suono caratteristico di un finale valvolare tirato al massimo ma al volume desiderato.

Gli attenuatori sono ottimizzati in base all’impedenza di uscita dell’amplificatore e di conseguenza vanno abbinati a quest’ultima: 2-2.7-4-8-16 ohm.
L’attenuazione è variabile da modello a modello. Prendiamo un’esempio classico: da 0dB a -16dB, con incrementi di 4 dB; ci sono anche alcune marche che hanno anche un secondo potenziometro continuo, che al raggiungimento del limite (in questo caso i nostri -16dB) permette di attenuare ulteriormente il volume d’uscita.

Altre caratteristiche possono essere la dotazione di un carico di potenza fittizio, che permette di utilizzarli anche senza cassa; grazie ad un’uscita Line Out (con controllo level continuo da -40dB a +10dB) sarà quindi possibile registrare o suonare in diretta in modo assolutamente silenzioso.

Purtroppo, il più grosso inconveniente di questi riduttori di potenza è il cambiamento tonale.Questo è dato dalla naturale tendenza dell’orecchio a percepire meno alti e bassi quando il volume si riduce.
Alcuni modelli hanno un controllo del tono o switch (tipo Bright e Deep), proprio per cercare di ovviare a questa mancanza.
Esistono anche i modelli dotati di Noise Reduction passivo, che agisce solamente sui rumori di fondo quando non si sta suonando. Oppure con ventole interne per il raffreddamento.Gli attenuatori di potenza possono essere utilizzati con qualsiasi configurazione di amplificatore: testata con una cassa, testata con due casse o combo.

I più famosi e conosciuti, anche a livello professionale (Paul Gilbert ne fa ampio uso ad esempio) sono i seguenti:

THD Hot Plate

Palmer

SPL

Koch Loadbox

Weber

Tube Amp Doctor

Fisher

Video che spiega in parte i problemi legati al cambiamento di tono di cui parlavamo sopra :


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Amministratore del portale e del forum di Jamble, ha lavorato professionalmente in ambito musicale e multimediale. Insegnante di chitarra e armonia con lezioni private e/o via zoom, google meet, skype, ecc...