Janice overdrive – il Tim incontra il Jan Ray

Anzitutto lasciatemi dire che è stato un salto nel vuoto perché il pedale che ho acquistato è stato preso da un artigiano negli Stati Uniti che li produce in proprio. Il Janice overdrive by JRRpedals prometteva di essere il mix perfetto tra le qualità del TIM (versione 1) di Paul Cochrane e quelle del Vemuram Jan Ray.

Tim o Jan Ray?

Cerco di spiegare meglio lo “spirito” del pedale: il TIM e il Jan Ray sono essenzialmente lo stesso pedale. Il Vemuram Jan Ray è stato ideato sulla base del TIM, apportando pochissime modifiche che lo hanno reso più “smooth” e con un filo di calore in più. Il produttore del Janice ha pensato di unire le sonorità del Jan Ray ad alcune features interessanti del TIM, come i particolari controlli eq, il gain, la sezione boost e quant’altro.

Considerando il blasone e il costo di questi 2 pedali direi che il progetto è davvero ambizioso.

janice overdrive by jrr pedals recensione
immagine dalla rete

Non è un pedale point to point, affatto. L’ho aperto ma non ho potuto accedere ai componenti perché è fissato con i pot allo chassis da un lato e alle schede elettroniche dall’altro. Non so se sia in smd (mi pare si dica così) o meno, mi riprometto di smontarlo più avanti e verificare. Comunque chi lo ha fatto di sicuro conosce il proprio lavoro e non è un ex dyier come me.

Il Janice overdrive by JRRpedals richiama i colori del TIM prima versione. È compatto e ha ben 6 controlli.

I controlli

Devo dire che trovo ottime le scelte fatte in termini di regolazioni eq del Janice. Il pedale ha 3 pot a questo dedicati: alti, bassi e tono. I primi 2 sono dei filtri “a rovescio” (proprio come nel TIM), ossia sono tutti aperti quando il potenziometro è chiuso ad ore 19 e aprendoli in senso orario vanno a togliere, a filtrare, ad eliminare, le relative frequenze. Questa scelta che al momento è un po’ spiazzante se si è abituati ai controlli “standard”, si rivela molto furba a mio giudizio.

Il pot del tono sembra lavorare assieme agli altri 2 (treb e bass), pur essendo un controllo distinto. Sembra essere una sorta di regolazione per selezionare dove agirà il filtro delle basse.

Massima trasparenza

Con tutta la sezione EQ regolata con i pot completamente chiusi, il pedale è TRASPARENTISSIMO. Si può provare e riprovare ad accendere e spegnere, ma non si avverte nessuna differenza. Non si sentisse il rumore dello switch, non si saprebbe neanche se il pedale è attivo oppure no.

Per chi come me cerca un overdrive che non cambi il suono originale, è una favola. Ovviamente, si può intervenire e plasmare il suono a piacere, ma non è quello che chiederei a questo pedale. Personalmente, sezione EQ totalmente chiusa e via!
Il produttore consiglia anche di fare una prova settando i due pot entrambi al massimo e dice che il suono ottenibile è molto piacevole. Nel momento in cui scrivo, però, non ho ancora provato.

Il gain è basato sul Tim, ossia parte da zero assoluto. Con il pot a zero non c’è differenza tra pedale spento o acceso. Ma quando si inizia a tirare su il pot, si comincia a percepire una bella distorsione, che può arrivare ad un medium gain abbondante. Non ci si fa del Metal, ma come overdrive è abbastanza spinto. La sezione Boost aumenta sia il livello di distorsione che il volume, utile per uscire nei soli. Può essere usata con soddisfazione anche come sezione stand alone, per pompare l’ampli. È molto neutra e non va a spingere nessuna frequenza in particolare. La parola d’ordine di questo pedale è: trasparenza.

Il controllo volume e boost non ve li racconto, tanto sono ovvi.

Dinamica

Altro punto a favore del pedale: l’espressività ottenibile grazie alla grande dinamica. È un pedale che offre un range dinamico incredibile (forse il più dinamico che abbia mai avuto assieme al CKK Gambler) e in base alla pennata vengono modificati sia il volume che il gain.

Essendo così straordinariamente dinamico, si ha un controllo tale da essere emozionante rispetto alla gamma di suoni e sensazioni prodotte: si passa molto facilmente dal clean al distorto in punta di plettro, senza sentirlo mai “soffocare entro una certa soglia” come accade con quasi tutti gli overdrive che per quanto dinamici, arrivano ad un punto in cui si sente che “ostacolano” il range di sbalzo del volume. Alcuni poi sono talmente compressi che io non li riesco assolutamente ad utilizzare, malgrado in alcuni casi abbiano una bellissima pasta sonora. La compressione è una cosa normale e dettata dalla stessa fisica in un overdrive per cui non so davvero come siano riusciti a realizzare una cosa del genere. Probabilmente TIM e Jan Ray fanno lo stesso.

Come suona?

Tutto bello, tutto fantastico! Non ha neanche un difetto? Uno sì, MA SOLO PER ME e pochi altri: la pasta della distorsione, che è assolutamente rock.

Mi è difficile descriverla (e come si fa a descrivere una distorsione a parole?) ma è assolutamente rock-oriented. Con i controlli regolati per la massima trasparenza resta anch’essa limpida e croccante. Probabilmente manca una spintarella sulle medie (Tube Screamer docet) per ottenere una pasta più cremosa e bluesy. Gli amanti del Rock lo ameranno, mi ricorda tanto l’ OCD e altro overdrive sui generis.

Tutto questo, provando il pedale in modo canonico, ossia chitarra –> pedale –> ampli. Mi restando da fare tante altre prove, prima tra tutte, quella di inserirlo in send/return, come piacerebbe piazzarlo a me e come già sta egregiamente lavorando il suo collega Tumnus Deluxe. Vi saprò dire cosa ne esce…

janice overdrive by jrr pedals recensione
immagine dalla rete

In send/return? Ma sei fuori?

Provato in s/r. Stranamente, ho dovuto muovere un po’ il pot dei bassi, andando ad eliminarne un po’, cosa che “in front” non necessitava. Comunque ho raggiunto la perfetta trasparenza anche in questo collegamento.
In sostanza, l’ho messo a fare lo stesso lavoro del Tumnus Deluxe, con in più, la possibilità di boostaare ulteriormente. Inoltre, sia con boost attivo che senza, può boostare il Tumnus arrivando a livelli di gain davvero alto e mi ci sto divertendo un sacco.

True Bypass – really true

Il true bypass del Janice overdrive by JRRpedals è pazzesco: davvero non fa differenza se lo si inserisce in catena oppure no. Può sembrare scontato ma per me non lo è; ad esempio: la presenza del Tumnus Deluxe, pur settandolo true bypass, si avverte distintamente, in cameretta. e/o in studio (dal vivo o in saletta neppure per idea). È il motivo per cui l’ho messo in s/r. Il Janice invece no: che sia o meno inserito tra chitarra e ampli, non ci se ne accorge.

Conclusioni

Quali conclusioni trarre?

Siamo davanti ad un bel progetto, ben realizzato, che può essere “il sogno” per molti: avere un overdrive che non modifichi affatto il suono originale, ma che aggiunga soltanto quel bel “grattino” che piace tanto al chitarrista.

Il consiglio sarebbe quello di provarlo (mica facile). Il costo è ottimo per un pedale del genere, la sfortuna sono i costi di spedizione e doganali, che incidono non poco, triplicando la legittima richiesta del produttore.

Non ho avuto il tempo di fare dei sample e questa non è certo una recensione esaustiva del pedale, comunque passo ai saluti e vi invito, se vi va, a fare due chiacchiere nel forum.

NB: tutte le immagini sono prese dalla rete

Vu-meter Written by:

Amministratore del portale e del forum di Jamble, ha lavorato professionalmente in ambito musicale e multimediale. Insegnante di chitarra e armonia con lezioni private e/o via zoom, google meet, skype, ecc...